giovedì 12 settembre 2013

JUVE: SENTI IL TIFOSO ABETE -SCUDETTO 2006? TUTTO E' POSSIBILE-

A pochi giorni dal derby d'Italia, il presidente della Figc Giancarlo Abete ha voluto dire la sua tramite il quotidiano Tuttosport, svelando ai molti la sua fede bianconera e parlando a tutto tondo anche di Inter e di Thohir. -La mia fede juventina? Non è un mistero. E rispetto ai presenti io ho senz'altro visto da tifoso più finali, tra Coppa dei Campioni e Champions. Ne ho persa solo una, nel 1985 ero
all'Heysel-. Così Abete, che poi torna anche sulla questione scudetti: -Se il tifoso ne vuole contare 31 è libero di farlo, così come i tifosi del Torino ne possono contare otto, compreso quello che è stato revocato. E' questa la forza del mondo del calcio - ha spiegato il presidente federale -, ognuno può avere le sue opinioni. Io devo rappresentare quella ufficiale, ma se mancassero passione e faziosità il calcio perderebbe uno dei suoi elementi fondamentali. Certo, esistono casi in cui la faziosità deve trovare un equilibrio con la razionalità-. E incalzato sul possibile approdo all'Inter del magnate indonesiano Thohir, il presidente della Figc si è così espresso: -Il fatto che il nostro campionato sia appetito da imprenditori stranieri è un dato positivo, rimanere chiusi sarebbe sbagliato. La situazione ha sicuramente dei pro e dei contro, ma forse gli investitori stranieri possono portare al nostro movimento la capacità di fare il salto di qualità che ancora non riesce. Penso alla situazione degli stadi e al merchandising-. E per concludere, una battuta sulla revoca dello scudetto 2006, assegnato di diritto all'Inter: -Quando mi è stato posto il problema della revoca non potevo intervenire con un atto politico, ma in Italia tutto è ancora possibile, del resto questa è la patria del Diritto e delle emozioni-.
Una dichiarazione, questa, che lascia aperta ogni possibilità sulla rivalutazione di ogni decisione in merito. La Juve può sperare?

                                                                             Alfredo Sitti

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