Classe cristallina e numeri da predestinato. Sono questi i dati che emergono se volessimo schedare Simone Giannelli, uno dei più importanti talenti emergenti del movimento pallavolistico italiano.
Alzatore di ruolo, classe 1996, fisico prestante e già tanti trionfi all'attivo, Simone milita nella Diatec Trentino, con cui gioca nei campionati under 19 e B1, ma non solo. Infatti ha già esordito in Serie A1,
quest'anno a Ravenna, nel girone di andata del massimo campionato nazionale. Per di più nella scorsa stagione si è anche laureato campione d'Italia con i trentini, essendo stato convocato come secondo alzatore in gara 5 della finale scudetto contro Piacenza, dopo l'infortunio occorso a Raphael nella precedente partita. Insomma segnali che, uniti all'estro del giocatore, possono solo far pensare ad un grande futuro per lui.
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| Giannelli al palleggio |
In attesa della definitiva consacrazione, Di Sport In Sport ha voluto intervistare Giannelli, per capire cosa pensa della propria scalata verso la pallavolo che conta e per ricordare insieme a lui, quello che è stato il suo percorso fino ad oggi in questa disciplina.
A che età e come ti sei avvicinato alla pallavolo?
"Ho cominciato a giocare a pallavolo in prima media. Inizialmente praticavo il tennis (mio padre è un maestro di tennis) e il calcio. Poi ho iniziato a sciare, ottenendo anche buoni risultati. Dopo di che ho dovuto fare una scelta e ho smesso sia con il calcio che con lo sci. Fisicamente ero abbastanza alto e ben messo quindi, dato che mia sorella giocava in serie C a pallavolo a Bolzano nel Neugries , ho voluto provare questo sport. Fin da subito mi sono appassionato e ho cominciato a praticarlo nello stesso Neugries. E così, alla fine, tra tennis e pallavolo ho scelto quest'ultima".
C'è da dire che hai preso la decisione giusta visti i risultati. Infatti a livello giovanile ti stai togliendo tante belle soddisfazioni. Vogliamo ricordare il tuo palmarès fino a questo momento?
"Sinceramente mi vergogno un pò a dire ciò che ho vinto fino ad ora, non voglio sembri un atto di vanità! (ride ndr) Comunque ho ottenuto, insieme alla mia squadra, la Boy League under 14, lo scudetto under 16 a Potenza, lo scudetto under 16 a Pomezia, il Trofeo delle Regioni ad Abano Terme, lo scudetto under 17 a Policoro, vari tornei e lo scudetto di Serie A1 con l'Itas (Raphael si era rotto un dito in gara 4 con Piacenza e così nel match decisivo ho fatto il secondo palleggiatore a Jack Sintini)".
A quale giocatore ti ispiri?
"Uno dei giocatori che mi ha colpito molto e penso fosse uno dei migliori nel suo ruolo è Lloy Ball. Per me lui
era veramente forte"!
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| Simone Giannelli |
Qual è la vittoria, tra le tante, che più ti ha dato soddisfazioni ed emozioni?
"Tutte le vittorie sono state emozionanti. Ognuna di esse mi ha lasciato qualcosa di utile per la mia crescita; le ho conquistate tutte con un duro lavoro in palestra e con tanta determinazione, senza mai mollare. Comunque so benissimo che la mia carriera da pallavolista deve ancora iniziare, quindi farò di tutto per cercare giorno dopo giorno di migliorare i miei lati negativi".
Hai debuttato in Serie A1 nonostante la giovane età... Cosa hai provato quando è arrivato il tuo momento?
"Sì ho esordito contro Ravenna nel girone d'andata. In quegli attimi, posso dire di essere stato abbastanza tranquillo. Ovviamente ero molto emozionato ma per fortuna è andato tutto bene, anche grazie all'aiuto dei miei compagni in campo".
La tua presenza nelle nazionali giovanili ormai non è più una novità. Adesso, però, è arrivata anche la ciliegina sulla torta con la convocazione da parte di Mauro Berruto per il collegiale "Progetto Rio 2016". Sinceramente, un pensierino ai Giochi Olimpici fissati per quella data lo stai facendo?
"Sono molto contento di essere stato chiamato per fare questo collegiale a Roma. Tuttavia penso di essere obbiettivo e so che ho ancora veramente tantissimo da imparare e da migliorare. Ci sono moltissimi palleggiatori più forti di me, ma farò di tutto per togliermi delle soddisfazioni".
Domanda finale di rito... Cosa ti aspetti per il tuo futuro?
"Non sono un veggente! Non so sinceramente cosa sarà o cosa non sarà, ma se c'è una cosa che so bene è che per far diventare realtà i miei sogni dovrò sudare giorno dopo giorno e conquistarmi ogni singola cosa".
Determinato, serio e con la testa sulle spalle, Simone è cosciente che non sarà facile raggiungere certi traguardi. Ma potrà partire da una solida base, evidente agli occhi di tutti: il talento che possiede. Proprio per questo Di Sport In Sport gli augura le migliori fortune nel prosieguo del suo percorso nel mondo della pallavolo e lo ringrazia per essersi prestato alle nostre domande.
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Alfredo Sitti


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