giovedì 3 gennaio 2013

BOATENG: UN CALCIO AL RAZZISMO

Una vergogna. Solo questo si può dire dell'episodio accaduto oggi a Busto Arsizio, durante la partita amichevole tra Pro Patria e Milan. Un gruppo di "tifosi", se così si possono definire, ha inveito contro i giocatori di colore del Milan tra i quali Niang, Muntari e Boateng. Proprio quest'ultimo, all'ennesimo ululato della partita, ha calciato via il pallone contro quella parte di pubblico colpevole ed ha abbandonato il campo. A ruota sono rientrati tutti i suoi compagni di squadra, che hanno espresso la loro massima solidarietà. Era il 27' e la partita non è più ripresa.
Inizia male il 2013 del calcio italiano. Non si possono assistere ancora a queste cose, non è possibile. A testimonianza della gravità della vicenda, sono arrivate subito parole di solidarietà del presidente federale Abete, attraverso il sito ufficiale della federazione. Come lo stesso Abete evidenzia nella nota, nessuna dichiarazione, nessuna parola, può coprire lo sdegno di un simile gesto, l'ennesimo atto incivile del nostro calcio.
In aggiunta ad un episodio già di per sè grave, però, vorrei sottolineare quello che giudico una pesantissima dichiarazione del sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli. Il sindaco in questione, infatti, pur dissociandosi dai cori razzisti, avrebbe preferito un altro tipo di reazione da parte di Boateng. A mio modo di vedere, simili parole sono solo da condannare. Vorrei chiedere al signor Farioli, cosa secondo lui avrebbe dovuto fare Boateng. Rimanere in campo e continuare a giocare? Fare finta di nulla?
Per troppo tempo il calcio italiano ha fatto finta di nulla, per troppo tempo sono successe cose (e non mi riferisco solo a scene razziste) che non c'entrano nulla con il calcio. E' ora di dire basta, è ora di prendere provvedimenti, è ora di cambiare.
Ritengo il gesto di Boateng giustissimo, non solo per rispetto alla propria persona, ma anche come segnale verso tutto il mondo sportivo. Cori razzisti? Non si gioca... Deve essere questa la conseguenza ad un simile episodio. Non basta la semplice multa a fine gara alla società, per poi ritrovarsi a parlare della stessa scena un mese più tardi.
Che sia chiaro, nulla contro i tifosi della Pro Patria, che sicuramente saranno per il 90% persone sportive e civilissime, come d'altronde sottolineato già dentro lo stadio, quando i tifosi hanno preso le distanze dal piccolo gruppo di scalmanati. Ma va eliminato quel 10% di "tifosi", che siano della Pro Patria o di qualsiasi altra squadra, i quali creano situazioni indecenti e immorali verso i calciatori in campo. Se qualcuno se ne fosse dimenticato, si ricorda che anche loro sono essere umani.
Questo il video del calcio al pallone di Boateng verso i tifosi che lo insultano. http://www.youtube.com/watch?v=rEIVcXrtIGA
                                                                                 
                                                                                             Alfredo Sitti

Nessun commento:

Posta un commento